Il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che
le prospettive per l'Italia, pur migliorate, restano
deboli nel medio termine, in assenza di un impegno al
risanamento del bilancio e a ulteriori significative
riforme. Secondo il Fondo, l'economia italiana
crescerà dell'1,7% nel 2005, mentre linflazione
dovrebbe restare moderata nonostante gli sviluppi dei
mercati petroliferi.
LFmi ha anche detto che nel 2005 il disavanzo
è destinato a superare il 3% senza nuovi interventi
anche a causa dei tagli fiscali decisi dal governo.
Listituto ha poi approvato la riforma previdenziale
avvertendo però che la spesa previdenziale, come
quella sanitaria, è destinata a salire nei prossimi
anni con l'invecchiamento della popolazione.
Quanto alle privatizzazioni, lFmi ha dichiarato
che le dismissioni previste nei prossimi anni potrebbero
migliorare l'efficienza economica, ma ha anche detto
che operazioni come la cartolarizzazione di entrate
future, il lease-back di immobili o la vendita di parte
della rete stradale, avranno un impatto negativo sui
bilanci futuri.
Il Fondo ha concluso dicendo che la competitività
dell'azienda Italia resta problematica, bloccando investimenti,
innovazione ed efficienza: Tale sistema pesa sul
sistema produttivo, con alti prezzi.